Prototipo abitativo

In considerazione delle esigenze espresse dall’ATER Udine di ideare una nuova tipologia residenziale in grado di sostituire le attuali fabbriche, ci si è posti l’obiettivo di far coesistere in modo creativo e convincente tutto ciò che la Storia ci ha consegnato con una nuova idea di architettura, certamente fondata sull’innovazione, ma attenta a non tradire i valori fondamentali, quali il rapporto con la tradizione dei luoghi.

La casa è da noi intesa come un costrutto fisico, culturale, affettivo, vitale, strettamente legato al contesto nella quale viene costruita. Il nuovo edificio vuole reinterpretare in chiave contemporanea il sapere delle case vernacolari delle zone prealpine del Friuli-Venezia Giulia, cercando di recuperare il fondamentale rapporto con la natura, con l’utilizzo di materiali locali e ottimizzando al massimo le risorse a propria disposizione.

Il nuovo spazio costruito si definisce mediante l’accoppiamento “a secco” di anelli prefabbricati, costituiti da elementi piani di chiusura verticale e orizzontale che vanno a determinare la forma prismatica. Il montaggio degli anelli avviene in cantiere, a partire dall’assemblaggio di pannelli prefabbricati che arrivano in loco già prefiniti e presagomati. L’anello prefabbricato non rispecchia solamente un modulo costruttivo, bensì un vero e proprio modulo architettonico di gerarchizzazione e disegno dello spazio interno dell’edificio. Da qui l’introduzione delle cellule spaziali, cioè entità volumetriche abitabili complete e finite in ogni loro parte, da montare in cantiere per semplice accostamento.

Così come l’aggregazione delle cellule spaziali costituisce il volume base, l’aggregazione di più volumi va a costituire diverse conformazioni volumetriche, a partire da quel principio unificatore secondo il quale “tutte le cose sono l’Uno e l’Uno tutte le cose”.